Il centralissimo corso Armando Diaz di S. Severino, per tutto il mese di maggio, è pedonalizzato
ogni sabato, dalle 17 alle 23. È una modalità, propugnata in via sperimentale dal primo cittadino
Antonio Somma, per consentire l’affluenza di cittadini e visitatori nella walking area; si pensa alla
salute di coloro che risiedono nei paraggi, i quali respireranno meglio almeno per qualche ora
senza traffico veicolare, ma – soprattutto – il dispositivo è finalizzato ad una migliore fruizione
degli spazi urbani di S. Severino. Riappropriandosi della città. Il progetto, che vede pareri
discordanti – tra chi approva e chi, invece, è contrario – è definito: “RiviviAmo il Corso” [sic!]. Tutto
è frutto di accordi tra l’attuale amministrazione comunale e i commercianti della zona – in gran
parte favorevoli all’iniziativa. Che in tal idea vedono sicuramente, oltre alla presenza delle famiglie
(come una volta), anche probabili occasioni per risollevare il commercio: passeggiando senza auto,
infatti – pensano gli esercenti – “I clienti hanno più tempo, calma e libertà per osservare le vetrine
e scegliere i prodotti di qualità”. Un discorso che vale, particolarmente, per le rivendite di
abbigliamento e di calzature. Ma non solo. Tra coloro che plaudono all’idea, certamente i padri di
famiglia, i genitori; d’altro canto sollevano obiezioni negozianti ed ex negozianti “storici”. Tra le
voci “scettiche”, critiche e fuori dal coro (pressoché unanime) delle lodi al sistema: Carlo Casale,
che in passato gestiva un’accorsata rivendita di dischi, cd e gadget musicali. Ora il suo locale,
presieduto dal figlio Alfonso, offre articoli informatici. “Da comune cittadino, più che da ex
esercente – dichiara – penso che l’isola pedonale sia inutile. Perché? Perché il commercio a S.
Severino, e non esclusivamente qui, è destinato a scomparire, a finire. Per la presenza di un
colosso commerciale come Amazon, ma il colpo di grazia lo danno i negozianti – che tra l’altro
sostano con l’auto negli stalli destinati ai potenziali clienti”.
In verità, il sindaco intendeva tamponare questo “malcostume”, emanando un’ordinanza che
consentiva la sosta al corso Diaz solo previo acquisto del ticket orario di parcheggio. Un’altra
abitudine diffusa, è quella del parcheggio “selvaggio” – per utenti che trovano comodo il fermarsi
quasi a ridosso dei negozi – in doppia e, spesso, tripla fila. Fioccano i commenti – più che positivi,
lo ripetiamo – sui social network: in molti richiedono di estendere l’isola shopping a tutta la
settimana e per orari più lunghi.
Ma, chiosa infine Casale: “Ben 67 negozi stanno chiudendo, proprio al corso; eppure viene attuata
tale pedonalizzazione. Mi ricordo quando la walking area ed isola shopping era interessata dal
doppio senso di circolazione, v’era la filovia”. E una… “stoccata”, l’ex commerciante la rivolge a
“chi di dovere” per la rimozione delle varie ordinanze in merito alla pedonalizzazione stessa. A suo
dire, “colpevole” di non rimuovere tempestivamente i fogli arrecanti i divieti alle auto di sostare a
corso Armando Diaz. Secondo l’interlocutore, infatti, nessun avventore o utente scende dall’auto
per vedere a che giorno, od occasione, fanno riferimento le ordinanze “dimenticate” per pochi
giorni; piuttosto, si osservano i fogli affissi ai lampioni e ai pali e si torna indietro.
ANNA MARIA NOIA