Sarà la comicità di Lello Arena, celebre per aver interpretato uno dei personaggi de “La smorfia” – assieme all’indimenticato Massimo Troisi e ad Enzo Decaro – a rallegrare l’uditorio che afferisce al teatro comunale di Mercato S. Severino. Il comico sarà di scena venerdì 5 aprile, alle 21, presso la struttura in via Trieste. È il terzultimo appuntamento, per questa stagione, della classica rassegna che spopola da tempo a S. Severino. Gli ultimi due show si terranno venerdì 12 e sabato 27 aprile. In “Parenti serpenti” – di Carmine Amoroso (scrittore, sceneggiatore, regista di Lanciano) – Arena interpreta il ruolo di un padre di famiglia: lo stesso ruolo che assunse Paolo Panelli nell’omonimo film di Mario Monicelli (1992). Il cast della pièce è composto da Giorgia Trasselli; Raffaele Ausiello; Andrea De Goyzueta; Carla Ferraro; Autilia Ranieri; Annarita Vitolo; Fabrizio Vona. Per la regia di Luciano Melchionna; scene a cura di Roberto Crea, costumi di Milla. Le musiche “appartengono” a/agli Stag. Disegno luci di Salvatore Palladino, assistente alla regia: Sara Esposito. Produzione dell’ente teatro “Cronaca Vesuvio Teatro”, in collaborazione con “Bon voyage produzioni” e con il festival teatrale di Borgio Verezzi. Il testo narra di rapporti familiari, generazionali; ogni componente del nucleo parentale sul palcoscenico è raffigurato con le proprie nevrosi, trascinando penosamente – ma anche in maniera esilarante – stanche dinamiche di coppia e situazioni al limite. È in occasione del santo Natale, una festività da trascorrere con i parenti – appunto “serpenti” – che questa famiglia, uguale (forse) a tante altre (soprattutto nella modernità, coi tempi che corrono), si ritrova insieme in un paesino. Anno dopo anno, la tradizione vuole che il 25 dicembre ci si debba re-incontrare. Magari per volersi bene, per parlare un po’ degli affetti appunto “familiari”. Oppure per scaricare nervosismi e allentare tensioni – sempre nel parentado. E, così, emergono delle “differenze” tra generazioni e generazioni; tra padre e figlio, tra marito e moglie, tra fratelli ed altri parenti. Un tema cogente quello dei rapporti familiari, caro ad Amoroso, a Monicelli e a tanti altri registi e/o attori che – nel tempo – hanno ritratto nelle loro pellicole i pro e i contro dei legami parentali. Natale dovrebbe avvicinare i genitori, ormai anziani, e gli amati figli. Padri e madri che hanno solo quell’unica occasione per farsi visitare dai propri “rampolli” cresciuti, che lavorano in altre città; ecco, quindi, lo… “sbarco” dei figli e di altri affettuosi, premurosi parenti – che contribuiscono ad allietare (in crescendo) l’atmosfera festiva. Con tanto di contrasti stridenti, ma anche buffi, divertenti. Sullo sfondo, pare, la demenza senile di uno dei personaggi principali; una demenza apparente – sembrerebbe; forse il tentativo di un capofamiglia che non vuol più vedere la triste e dura realtà, ma che si diverte a trasformarla e a prendere in giro gli altri. Arena, all’anagrafe Raffaello, è cabarettista; attore impegnato e anche doppiatore. Ha riscontrato grande successo unendosi ai già citati Massimo Troisi ed Enzo Decaro; a cavallo tra gli anni ’70-’80 il trio ha “inventato” il gruppo cabarettistico “La smorfia”. Tanti ed irresistibili gli sketch snocciolati, tra i quali la famosissima gag dell’Annunciazione. E poi, è anche ricordata, l’impetrazione a S. Gennaro per vincere al lotto. Non è la prima volta che Arena e i suoi partner giungono a S. Severino: nel 2013 ha recitato al Comunale ne “Il capitan Fracassa” tratto dal romanzo di Teophile Gautier. Lo spettacolo è stato oggetto dell’attenzione anche del pubblico sanseverinese e delle zone limitrofe, dunque. Anche perché capitan Fracassa, sostengono alcuni scrittori, è stato ispirato dalla figura millantatrice e vanesia di Gaspare Sanseverino – uno dei nobili appartenenti alla nobile stirpe che ha dato lustro e vanto alla cittadina. ANNA MARIA NOIA