Un ragazzo solare, molto serio ma anche simpatico – un “amicone”, dicono coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. È Alfonso Rega, 30enne di Mercato S. Severino. Se ne è andato – troppo presto, davvero – lasciando attonita l’intera collettività della cittadina. Un brutto male lo ha portato via nel fiore degli anni, quando tutto il mondo era – per lui – una continua conquista, alla scoperta della bellezza dell’esistenza. Un mondo divenuto improvvisamente più cupo per l’umanità – dopo questi estenuanti mesi di quarantena, chiusura, lock-down. Ma lui ha combattuto come un leone, contro il cancro che lo divorava – secondo i familiari, i parenti, i tantissimi amici e conoscenti – da circa due anni. Il Sanseverinese è volato al Cielo, tra le braccia del Padre il 19 maggio. I Rega sono un nucleo familiare unito e numeroso; tutti professionisti stimati e benvoluti – a S. Severino. Alfonso viveva nella frazioncina di Corticelle – una delle ventidue località in cui è “divisa” la cittadina; tra frazioni, casali, quartieri di lignaggio (“li Carraturi” o Carratù e la torre Marcella). Il giovane è scomparso in questo triste periodo; un momento segnato dalla paura del contagio, dalla surreale fobia dell’infezione da Covid-19. Che a S. Severino ha causato ben cinque decessi “conclamati” (positività ai tamponi) e tanta sofferenza. Tra giovani e adulti; maturi e anziani – il temibile “morbo ferale” (ricordiamo S. Rocco e S. Vincenzo Ferreri) non ha fatto differenze, falcidiando tutti. Un male “democratico” – purtroppo. Alfonso, si trovava nella lista civica dell’attuale sindaco Antonio Somma – quale candidato al consiglio comunale (nelle recenti elezioni amministrative del 2017). Alfonso Rega possedeva un profilo social, su una nota piattaforma (o network) a cui connettersi. Scorrendo le pagine “elettroniche”, emergono interessanti “curiosità” (ma certamente non è il termine adatto, è solo per indicare delle informazioni peculiari sul Nostro) che contribuiscono a rafforzare il concetto di persona buona – detto di Alfonso. Non tutti sanno che, ad esempio – oltre che estimatore del divertimento “sano” e della compagnia dei suoi molti amici – questo ragazzo apprezzava alcune associazioni studentesche europee; oltre a ciò, pare che avesse (anche) frequentato un’università turca. Sui dispositivi social, significative immagini fotografiche raccontano; narrano di una persona disponibile e sensibile. Piena di gioia di vivere, semplice – nel senso non deleterio del vocabolo. Colpisce, in particolare, una frase che campeggia sul profilo di questo ragazzo: “Don’t take life too seriously. You’ll never get out of it alive”. Si tratta di un aforisma di Elbert Hubbard – scrittore e filosofo statunitense, autore di celebri pensieri. Questo brevissimo testo fa comprendere – in breve – il carattere dello scomparso. Significa, infatti: “Non prendere la vita troppo sul serio. (Tanto) non ne uscirai vivo”. Ma Hubbard ha coniato altri aforismi: “Un amico è uno che sa tutto di te e, nonostante questo, gli piaci”. Oppure: “Trai la felicità dal tuo lavoro, o potresti non sapere mai cos’è la felicità”. A questa filosofia di vita, improntata alla leggerezza e all’ironia (sempre però responsabilmente e seriamente), si ispirava il giovane. Alcuni sostengono che Rega, sofferente (dicono) da tre anni, abbia riscontrato il tumore, che lo ha spento, da alcuni nei “sospetti”. Poi le metastasi. Nel ricordo della generosità del Nostro, la famiglia ha pensato di dar forma a una iniziativa proficua e positiva, invitando gli amici del 30enne a non comprare fiori per l’amato congiunto – bensì a effettuare donazioni per la ricerca sul cancro. Un esempio da seguire. Peccato solo che i funerali non abbiano “reso giustizia”, ed omaggio (doveroso, necessario) a un figlio di questa terra che se ne va; il Covid-19 ha impedito ai conoscenti di poter degnamente ricordare Alfonso. La cittadina irnina è a lutto.

ANNA MARIA NOIA

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