La scomparsa di Italo Gentile ha sgretolato un altro pezzo di storia cittadina. La sua bottega di corniciaio è stata per lunghi anni un punto di incontro di intellettuali e di artisti; un ambiente scarno e semplice eppure una fucina di idee e di iniziative.
Un riferimento, quasi uno spazio simbolo di quell’avanguardia artistica e culturale che si delineava in antitesi all’arte di élite chiusa in schemi stereotipati. La bottega di Italo è stata la culla di questa cultura, una fonte di sperimentazioni volte al superamento di concezioni salottiere ed accademiche.
Italo, padrone di casa, umile e generoso, è stato il testimone di questo fermento di idee, un operatore culturale per quel coinvolgimento e per l’immedesimazione con cui si accostava agli amici frequentatori della sua bottega.
Da Rino Mele a Pietro Lista quanti uomini di pensiero e maestri d’arte son passati da Italo!
È lì che sorse l’idea della mostra “Via Vanvitelli” che, a cadenza annuale, ogni estate si svolgeva per alcuni giorni nella omonima strada; l’esposizione aveva inizio dalla bottega di Italo e si prolungava per l’intero tratto di strada. Un vero successo. Grande partecipazione di pittori ma soprattutto entusiasmo e tanto lavoro di squadra.
Oggi la Comunità cittadina avverte un grande vuoto e ringrazia Italo per il contributo offerto alla costruzione di un pezzo indelebile di storia della Città.
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