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Cambia la Messa, da domenica prossima nuovo Padre Nostro

Ultima domenica, quella di oggi, in cui a Messa si è recitato il Padre Nostro come lo conosciamo da sempre. Da domenica 29 novembre, con l’inizio dell’Avvento, entra in vigore nella maggior parte delle diocesi italiane il nuovo Messale. Per le altre ci sarà comunque tempo per entrare a regime con le nuove formule entro Pasqua 2021.

Padre nostro

Si tratta della modifica più “nota” e discussa, dal momento che se ne parla da tempo. Nulla di sostanziale per la preghiera cardine della fede cristiana, quanto piuttosto di una traduzione più accurata del testo originale in greco antico del Vangelo di Matteo (6,13). Così, quel “e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male” diventerà: “Non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male”. E, sempre per attenersi maggiormente al testo greco, quando si dice “e rimetti a noi i nostri debiti”, verrà poi aggiunto un “anche”: “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

Gloria

Il nuovo Messale introduce poi piccole variazioni anche al Gloria. Nella parte un cui finora si è detto “pace in terra agli uomini di buona volontà” si dirà invece “pace in terra agli uomini, amati dal Signore“, sempre nell’ottica di rendere al meglio la traduzione del verbo greco originale, “eudokéo”.

Kyrie

Sempre per fedeltà al testo evangelico originale, nelle celebrazioni verranno privilegiate le invocazioni greche “Kýrie, eléison” e “Christe, eléison” rispetto alle traduzioni in italiano “Signore, pietà” e “Cristo, pietà”.

“Fratelli e sorelle”

Questa volta non c’entra la traduzione dal greco, quanto piuttosto l’esigenza di un linguaggio più inclusivo, al passo con i tempi. Così, se fino ad oggi il celebrante ha sempre usato il termine generico “fratelli” per rivolgersi all’assemblea dei fedeli, d’ora in avanti dovrà specificare “fratelli e sorelle”. Ad esempio, quindi, nell’atto penitenziale, si dirà: “Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli e sorelle…“.

Infine, la nuova formula del congedo al termine della messa: non più “andate in pace”, bensì “andate e annunciate il Vangelo del Signore”.

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