Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Salerno, su disposizione di questa Procura della Repubblica, ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP del locale Tribunale che dispone la  custodia cautelare agli arresti domiciliari di due dipendenti dell’Università di Salerno. Le accuse formulate nei loro confronti sono accesso abusivo al sistema  informatico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, induzione indebita a dare utilità.

In foto: Guardia di Finanza di Salerno all’esterno del campus UNISA di Fisciano

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono stati avviati in seguito alla denuncia presentata dallo stesso Ateneo, che tramite l’Audit interno aveva rilevato delle irregolarità nella procedura di immatricolazione di due studenti, i quali erano iscritti alla Facoltà di Medicina, pur senza essersi classificati in posizione utile nella graduatoria unica nazionale di merito dei test d’ingresso. In quell’occasione, era subito emerso che l’iscrizione era stata effettuata materialmente da un dipendente dell’Università, il 64enne Carmine Leo, attraverso l’accesso abusivo al Sistema Informatico di Segreteria (così detto ESSE 3).

I successivi approfondimenti investigativi hanno evidenziato, inoltre, che l’indagato era solito utilizzare le proprie credenziali per attestare falsamente esami universitari in realtà mai sostenuti dagli studenti beneficiati, in cambio di specifiche regalie (particolare curioso, anche fumetti da collezione).

Determinante si è rivelato il contributo del secondo indagato, altro dipendente Amministrativo, il 52enne Carmine Cioffi, che indirizzava al collega quegli universitari che, essendo venuti a conoscenza del meccanismo di frode, chiedevano di essere “aiutati” in qualche modo. Altra condotta di rilevanza penale posta in essere da LEO Carmine – sempre in pregiudizio dell’Università – era quella  di far risultare gli studenti in fasce di reddito di favore, senza tener conto delle reali condizioni economiche  delle famiglie, così da consentire un indebito risparmio nel pagamento delle tasse di iscrizione.

Le indagini dei Finanzieri del Nucleo PEF di Salerno hanno consentito di ricostruire, in tutto, 34 casi di carriere universitarie artefatte, molte delle quali culminate nel conseguimento del titolo di laurea. Fondamentale si è rivelata la collaborazione dell’Ateneo che, anche al fine di evitare ulteriori manipolazioni, ha subito sospeso Leo e, successivamente, su richiesta della Procura salernitana, ha pure congelato il sistema informatico, consentendo l’acquisizione di tutte le necessarie fonti di prova.

Oltre ai due dipendenti infedeli oggi tratti agli arresti domiciliari, risultano indagati altri 42 tra studenti e familiari – anch’essi presunti  responsabili, in  concorso, dei reati di accesso abusivo al sistema informatico e frode informatica – nei cui confronti sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

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Di Redazione

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